Vittorio
Sgarbi dopo aver constatato di persona la situazione del monastero
degli Zoccolanti ha fatto propria la causa per la salvaguardia del
sito sottoposto al vincolo di tutela paesaggistica dalla
Soprintendenza ma in cui da novembre troneggia la famigerata maxi
antenna per telefonia cellulare issata lo scorso novembre.
Dopo l’esposto da cui sono partite le indagini della procura di
Macerata su presunte violazioni in materia di normative
paesaggistiche Sgarbi è tornato a puntare i riflettori sul caso con
un intervento sulla rubrica da lui curata per il settimanale “Oggi”.
«Seimila euro di affitto
per devastare il luogo più suggestivo di Corridonia – dichiara
Sgarbi – fino a ieri ridente borgo marchigiano che una volta si
chiamava Montolmo, e poi Pausula,
prima che il fascismo lo dedicasse ad un illustre caduto di guerra, terra natale di chi ha scritto la prima storia unitaria della pittura italiana, l’abate Luigi Lanzi. Proposta abilissima se fatta dall’Isis con i suoi interventi distruttivi; ma se fatta dalla maggiore azienda telefonica nazionale e, cosa più grave, accettata, con il benestare della Soprintendenza competente, dal Comune in questione ha il sapore dell’attentato al bene della collettività. Trentasei metri di antenna ad affiancare sul colle che fronteggia Corridonia, il convento dei Francescani Zoccolanti, memoria storica e paesaggistica del paese, uno dei “luoghi del cuore” più votati nel concorso annuale del Fai, purtroppo da tempo abbandonato. Appena alzato il palo dell’infamia però è scattata la rivolta dei corridoniani, coscienti del fatto di dover affrontare un’essenziale battaglia di civiltà. E’ il caso di lasciarli da soli, o la questione della speculazione ai danni del paesaggio e del patrimonio non è di interesse nazionale?»
prima che il fascismo lo dedicasse ad un illustre caduto di guerra, terra natale di chi ha scritto la prima storia unitaria della pittura italiana, l’abate Luigi Lanzi. Proposta abilissima se fatta dall’Isis con i suoi interventi distruttivi; ma se fatta dalla maggiore azienda telefonica nazionale e, cosa più grave, accettata, con il benestare della Soprintendenza competente, dal Comune in questione ha il sapore dell’attentato al bene della collettività. Trentasei metri di antenna ad affiancare sul colle che fronteggia Corridonia, il convento dei Francescani Zoccolanti, memoria storica e paesaggistica del paese, uno dei “luoghi del cuore” più votati nel concorso annuale del Fai, purtroppo da tempo abbandonato. Appena alzato il palo dell’infamia però è scattata la rivolta dei corridoniani, coscienti del fatto di dover affrontare un’essenziale battaglia di civiltà. E’ il caso di lasciarli da soli, o la questione della speculazione ai danni del paesaggio e del patrimonio non è di interesse nazionale?»
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