giovedì 12 novembre 2015

Autovelox in superstrada: Secondo l'assessore provinciale Torresi sono fuorilegge

corridonianews, 12/11/2015: Giovanni Torresi, assessore provinciale della Giunta Pettinari ed ex sindaco di Camerino, da qualche tempo sta conducendo una battaglia contro l’utilizzo indiscriminato degli autovelox da parte dei Comuni e, in particolare, contro quelli posizionati dalle polizie municipali sulla superstrada che da Civitanova arriva a Colfiorito che interessa anche il nostro territorio. Secondo una sentenza del giudice di pace di Camerino, non si possono fare multe in superstrada. Infatti, le
strade extraurbane principali sono da equipararsi alle autostrade e pertanto su di esse le multe possono essere elevate solo dalla Polizia municipale tramite dispositivi fissi. Il che vale anche se il tratto di strada su cui è posizionato l’autovelox rientra nel territorio del Comune cui afferisce la polizia, come nel caso di una superstrada che tagli in due la città.
In questi giorni, Torresi ha creato un gruppo su Facebook “No autovelox dei comuni in superstrada” con “lo scopo di sensibilizzare, chi di dovere, a far si che i Comuni confinanti con la superstrada Civitanova Camerino se la smettano di fare cassa posizionando i loro autovelox nella superstrada stessa!” afferma con un post nel gruppo l’assessore. E sono già centinaia le adesioni raccolte.

Vorrei che anche nel nostro territorio” spiega Torresi “si arrivi alla stessa sentenza del Tar che ha alzato la paletta sul ricorso di un Comune dell’Emilia-Romagna, Sant’Agata Feltria, che prevedeva di installare un autovelox fisso sulla E45 dopo che l’Anas aveva revocato la precedente concessione. I giudici, infatti, alla fine della sentenza dichiarano che sulle superstrade spetta solamente alla Polizia Stradale posizionare gli autovelox e al prefetto sovrintendere a questa attività. Credo sia leggittima la presenza degli autovelox fissi sulla superstrada, ma quello che contesto sono i dispositivi mobili adibiti alla “caccia grossa” che servono solo a fare cassa e non certamente alla prevenzione”.

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