Mi dirigo in piazza della chiesa: niente; provo in quella centrale: idem. Mi coglie, allora, il ragionevole dubbio che a Corridonia le cabine telefoniche siano una razza in via di estinzione. Ultimo e flebile tentativo: piazzole e vie traverse limitrofe ma la risposta è sempre la stessa: se non hai il cell, sei fregato caro mio.
E poi lei. Una nuova speranza: mi avvio verso la Portarella dove fino a Venerdi era rimasto l'ultimo esemplare ma purtroppo appena arrivato mi accorgo che anche l'ultimo baluardo cittadino non c'è più. Fermo una signora dagli occhi algidi e misteriosi, le chiedo se nei paraggi ci sia un qualche telefono pubblico: ” Purtroppo no, ma le presto il mio telefonino”.
E' chiaro che ormai tutti possiedono almeno un cellulare e che questi aggeggi, oltre che friggerci il cervello, ci rendono la vita più facile e meno triste e che dunque può sembrare uno spreco piazzare una cabina telefonica in centro paese. Ma non dimentichiamoci mai quello che io chiamo il fattore anomalo: l’imprevisto.
Proviamo ad immaginare questa situazione esemplificativa: vi trovate in piena notte in un paese che non conoscete o, comunque, di cui sapete poco. Non c’è anima viva: Di cabine, poi, neanche l’ombra. Cosa fate se:
A)avete esaurito il credito del cell e non potete né chiamare né mandare messaggi
B)non c’è campo
C)avete perso il cellulare
D)vi hanno rubato il telefonino….
Non è sempre estate, non è sempre chiaro fino a tardi, non si ha sempre la fortuna di incontrare un passante gentile e disponibile, i bar chiudono ad una cert’ora, ad una cert’ora la gente, sfatta dal caldo e dopo la giornata lavorativa, va a nanna e io non ho il diritto di sbatterla giù dal letto perché non esistono cabine telefoniche. Forse l’unica via d’uscita è questa: chiedere a qualche "magnaccia" di prestarvi il suo di cellulare.
Fonte S.A.
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